CUBA HA INVESTITO NEL RICICLO DELLE MACERIE EDILI

A Cuba stanno nascendo piccole imprese private che comprano, vendono e riciclano macerie all’interno del “Pograma de producción local de materiales de construcción”, un’iniziativa  che nell’ulitimo quinquennio ha avuto una crescita annua tra l’8 e l’11% e che non riesce a soddisfare la domanda da un settore economico-residenziale in forte crescita.
Nel municipio de Marianao è stata relizzata la Planta de Reciclaje de Escombro Husillo, nella quale 30 lavoratori producono un materiale che i cubani chiamano aresco, prodotto a partire dalla selezione e macinazione di resti delle demolizioni, dei crolli e delle opere di ripristino in corso nella capitale l’Avana.
Fonti ufficiali stimano che dal 2012 la capitale, con i suoi comuni ad alto tasso di demolizione come La Habana Vieja, ha prodotto 1.200 m3 di macerie al giorno. E la domanda di materiali da costruzione cresce ogni giorno.
Dal 2012 a 2017, le 168 unità produttive cubane che attualmente si occupano di riciclare detriti hanno lavorato, tra gli altri prodotti, 316.000 m3 di inerti, 13 millioni di mattoni, 40 milioni di blocchetti di cemento, 24.000 coperture solide, 50.000 tavole e lavatoi di calcestruzzo, 37.000 serbatoi di cemento per l’acqua e 3.049 chilometri di tubi flessibili e 820.000 connessioni in plastica.

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