RISTRUTTURAZIONI CONDOMINIALI: SI PUÒ RICHIEDERE IL MUTUO?

In caso di ristrutturazione delle parti comuni di un condominio è possibile chiedere ed ottenere un mutuo.
Il condominio non è considerato un soggetto con personalità giuridica né dalla legge né, tantomeno, dalla giurisprudenza. Esso è semplicemente un ente di gestione.
Ciò nonostante, nella prassi, il mutuo condominiale, sia ipotecario (con l’accensione di ipoteca sulle parti comuni), sia chirografario (in cambio di forme di garanzie reali come il pegno o personali come la fideiussione), viene erogato ormai da molti istituti bancari e dalle finanziarie. Molto spesso, però, si tutelano comunque stabilendo un limite massimo nell’importo da erogare ed un numero di rate basse.
Pertanto, qualora si renda necessaria la manutenzione periodica delle parti comuni e le relative spese sono particolarmente gravose è possibile stipulare un contratto di mutuo.
Ovviamente, prima di procedere alla richiesta del mutuo, sarà necessario che l’assemblea condominiale segui un iter ben definito. Innanzitutto, è necessario che l’assemblea approvi le opere di ristrutturazione o di efficientamento energetico. Successivamente sarà incaricato l’amministratore che provvederà a chiedere i preventivi agli istituti di credito, i quali saranno poi sottoposti alla votazione dell’assemblea.
Per la stipula di un mutuo condominiale ipotecario, però, è necessaria l’unanimità dei condòmini. Tale condizione viene meno in caso in cui i lavori siano necessari per la ricostruzione o il miglioramento del bene comune. In tal caso, ai sensi dell’art. 1108 c.c., sarebbe sufficiente il voto della maggioranza che rappresenti, comunque, i 2/3 dei millesimi.

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